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San Cassiano


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San Cassiano da Imola

 

Preghiera degli Stenografi

Composizione originale di AnnaMaria Trombetti, su ispirazione del testo inglese riportato sul retro dell'immaginetta di San Cassiano, creata dai resocontisti cattolici americani.

  1. O nostro protettore San CASSIANO,
  2. che l'Arte stenografica e i suoi fasti
  3. avevi in somma cura e ci ispirasti
  4. a far tesoro della nostra mano
  1. rendici degni della professione
  2. che più d'ogni altra pone in sintonia
  3. celerità scrittoria e trilogia
  4. d' amore al vero - serietà - passione.
  1. Fa che nei segni resa sia giustizia
  2. completa alla parola pronunciata,
  3. che questa sia raccolta, venerata,
  4. serbata come autentica primizia.
  1. Concedi che altre pagine di Storia
  2. s'aggiungano alle Note millenarie
  3. degli Stenografi, contro la barbarie
  4. dell'incultura...A Tua Perpetua Gloria!

Nota tecnica

Strofe di quattro versi endecasillabi - Rime AB BA

Presenza di sinalefe o di sineresi - o di ambedue gli espedienti - nei seguenti versi:

2, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 13, 14, 16

Enjembement fra 9 e 10 e fra 14 e15.


Dalla Rivista 'Il Punto' - anno XXIV n. 2 - dicembre 2005 con molti ringraziamenti a Mauro Panzera per il recupero delle informazioni tramite la Curia Vescovile di Lugano.

S. Cassiano

Da Padre Maurizio Costa, gesuita dell'Università Gregoriana di Roma, ricevo questo materiale che mi permetto pubblicare su questo numero della nostra Rivista: tutto questo in aggiunta all'articolo della prof. Anna Maria Trombetti (vedi No. 1/2005)

S. Cassiano di Tangeri

Santo, martire. Nel Martirologio Geronimiano, al 3 dicembre, è commemorato Cassiano, martire a Tangeri, che è nominato anche da Prudenzio (peristephanon, IV, 45-49, in PL. LX, coll.364-65). Il Baronio introdusse nel Martirologio romano, allo stesso giorno, l'elogio di Cassiano, mutandolo dal de Natalibus che, a sua volta, l'aveva ricavato da una passio annessa in appendice a quella di San Marcello, centurione, martirizzato a Tangeri il 30 ottobre 298.

Secondo questo tema, poco attendibile, Cassiano, segretario (exceptor militaris) del prefetto del pretorio Aurelio Agricolano, dovendo assistere per motivi d'ufficio al processo di Marcello, si indignò per l'ingiusta condanna del martire e protestò clamorosamente, gettando via lo stilo e la tavolette su cui scriveva. Arrestato immediatamente e giudicato per il gravo atto di indisciplina, fu condannato a morte. Oltre che al 3 dicembre Cassiano è celebrato anche al 1., assieme ad altri martiri, sia nel Martirologio Geronimiano sia nel Romano: il gruppo, però è chiaramente fittizio.

E' da notare che il de Natalibus confonde Cassiano con il martire omonimo venerato a Imola poiché afferma che il corpo di Cassiano, sepolto a Tangeri, dopo qualche tempo, fu portato nella città romagnola.

Dal Martyrologium romanum

Decembris 3

Cassiani. Martyrologium hieronymianum: in Tingi Cassini. Laudatur a Prudentio, Peristeph. IV, 45-49:

Ingeret Tingis sua Cassianum

festa Massylum monumenta regum,

qui cinis gentes domitas coegit

ad juga Christi.

Elogium mutuatus est Baronius a Petro de Natalibus, Catal. I,22, contractum ex Passione BHL. 1636, Acits S. Marcelli centurionis (30. oct.) subnexa, maximum partem ficticia et hisce Actis accomodata. Opportune rescissa sunt quae subicit Petrus: "Cuius corpus in prefata civilitate (Tingitana) tumulatum inde processu temporis ad civitatem Imolensem translatum est, ubi et quiescit miraculis clarens." Petrus nempe Cassianum Forocorneliensem (aug.13) in mente habuit una cum Tingitano. - Act. SS. Oct. t. XIII, p. 274-84; Comm. martyr. hieron. p. 633-34; Anal Boll. t. XLI, p. 276-78.

S. Cassiano d'Imola

E' sconosciuto il luogo di nascita ed il tempo della morte, come pure molto incerte sono le notizie riguardanti le circostanze del suo martirio. Prudenzio (Peristphanum, IX) attesta di aver veduto ad Imola una pittura raffigurante un uomo nudo circondato da ragazzi che inferocivano contro di lui con gli stili, e che il custode del luogo spiegatagli essere quello il martire Cassiano, maestro di scuola, ucciso in quel modo per comando del magistrato dagli stessi suoi scolari, per essersi rifiutato di sacrificare agli idoli.

Questo genere di martirio sembra essere stato ricalcato su quello di San Marco d'Aretus o sul racconto della morte del maestro traditore, di cui parla Tito Livio (Ab Urbe condita, V, 27). E' certo però che nel secolo V esisteva ad Imola la venerazione del martire Cassiano, con una chiesa a lui dedicata, e se ne faceva la commemorazione il 13 agosto. Di Cassiano rimangono due gruppi di Passioni, l'uno dipendente in tutto da Prudenzio, l'altro dai Gesta s. Cassiano In gemini et Albuini (BHL 241, 1627, 4273).

Prudenzio riferisce che nel suo viaggio verso Roma, nei primi anni del scolo V, si fermò a Forum Cornelii (Imola) e potè venerarvi le spoglie del martire Cassiano, racchiuse in un sarcofago al di sopra del quale vide dipinte immagini riproducenti alcuni episodi del martirio (Peristephanum, IX, in PL, LX, coll 432-43) Secondo quanto può ricavarsi dal racconto di Prudenzio, Cassiano, insegnante di ars notaria (corrispondente quasi alla nostra stenografia), scoperto cristiano, era stato condannato dal magistrato romano a una pena singolare, quella cioè di essere ucciso dai suoi scolari con gli stiletti usati per incidete la cera delle loro tavolette.

Su questa versione, ritenuta poco attendibile, si è molto discusso: un ordine simile ben difficilmente avrebbe potuto essere impartito da un magistrato romano, e si è anche dubitato sulla più o meno interpretazione che Prudenzio può aver dato delle immagini dipinte. Con ogni probabilità, il martirio avvenne durante una sommossa popolare, ma mancano elementi per poterne fissare l'epoca. La festa di San Cassiano è celebrata il 13 agosto.

San Pier Crisologo (m 450) vescovo di Ravenna, ebbe una particolare devozione verso questo martire conterraneo tanto da desiderare di essere sepolto presso le spoglie. Il culto di Cassiano fu abbastanza diffuso fin dal secolo B, epoca in cui la sua immagine fu raffigurata a Ravenna nella cappella detta di San Crisologo e nella teoria dei santi in S. Apollinare Nuovo. Papa Simmaco (498-514) dedicò in onore di Cassiano un altare in Roma, nel mausoleo a sinistra della basilica di S. Pietro, trasformato nella chiesa di S. Andrea, abbattuta nel 1777 per l'erezione della nuova sagrestia. Verso il 450 il culto si estese anche a Milano e altre cappelle furono innalzate nei secoli seguenti. Specialmente a Sabina, in Tirolo, Cassiano fu oggetto di culto speciale tanto che gli fu dedicata la cattedrale; quando nel secolo X la sede episcopale fu trasferita a Bressanone, la nuova cattedrale fu dedicata a San Cassiano e a S. Ingenuino.

Nel secolo XI un anonimo scrisse una Vita et gesta Cassiani, In genuini et Albuini episcoporum, in cui Cassiano era descritto come l'apostolo di Sabina che, catturato dai pagani ed esiliato ad Imola, vi fu costretto ad esercitare la professione di maestro di scuola e vi subì il martirio narrato da Prudenzio. Quando la leggenda tirolese arrivò ad Imola (secolo XIII) ricevette un'ulteriore manipolazione da cui risultò che Cassiano era stato vescovo di Imola. Agnello (secolo IX) ricorda che sopra la tomba di Cassiano fu costruita la prima cattedrale situata ad occidente della città in prossimità della via Emilia. Attorno ad essa furono innalzate altre costruzioni, tra le quali l'abitazione del vescovo e quella dei canonici che, assieme ad altri fabbricati, costituirono una spece di fortilizio, a cui venne dato il nome di castrum sancti Cassini. Nel secolo XIII il castrum fu raso al suolo e le reliquie del martire, riportate all'interno della città, furono deposte nella cattedrale a lui dedicata.

Dal Martyrologium Romanum

Augusti 13

Cassiani. Martyrologium hieronymianum: in foro Corneli sancti Cassiani. A nostro paulo contractius exscribitur Beda, qui summatim exprimit Passionem BHL. 1626. Huius historiae fons est Prudentius qui Peristeph., IX, poetarum more fabulatur. Initium carminis est Sylla forum statuit Cornelius, unde loci indicium apud Forum Syllae. Huius nomen hodie est Imola. - Act. SS. Aug. t. II, p. 16-23; Comm. Martyr. Hieron., p. 440-41; H Delehaye, Les Légendes hagiographiques, p. 98; Les origines du culte des martyrs, p. 328

Cassiani. Episcopum illum, silentibus martyrologiis omnibus, primus sanctum appellavit Barronius, qui se eius Acta ab ecclesia Tudertina accepisse asseverat. Sed haec Passio est BHL. 1637, cui qui fidem adhibuerit valde credulus sit. Tudertinum episcopum nomine Cassianum nemo alius unquam novit. Videtur S. Cassianus martyr Imolae passus, cuius Tuderti eadem die 13 aug. Festum agebatur, ab hagiographo quopiam geminatus fuisse, qui, ut alias saepe accidit, cognominem aliquem episcopum excogitavit. - Act. SS, Aug. t. III, p. 24-30; F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia, p. 426.

Litterae apostolicae

Sanctus Cassianus, martyr, tachygraphorum italicorum caelestis patronus eligitur

Pius PP XII

Ad perpetuam rei memoriam - Actuaria scribendi ars, iam in veterum hominum versata usu, hisce temporibus, ut omnes noverunt, nova ratione est exculta magnisque aucta incrementis. Quin sodalitates constitutae sunt tachygraphorum, quorum est brevioribus et compendiariis notis res esprimere atque verba dictantis vel dicentis excipere citissime. Quos expedire visum est peculiari obtegi praesidio superno ut ex caelestis Patroni virtute similitudinem ducerent et ad christianae vitaeobeunda instituta nullo non tempore excitarentur. Cum enim, superiore anno Neapoli conventus italicae actuariorum societatis, cui "Gabelsberger Noe" est nomen, ageretur, omnes qui affuerunt, una sententia Sanctum Cassianum, Martyrem, Patronum sibi statuerunt adoptare. Qui inclitus Christi atleta, in urbe Foro Cornelii magister fuerat, ut alt Prudentius (Perist. IX, 23-24), "verba notis brevibus comprenderecunta peritus raptimque puctis dicta praepetibus sequi"; sed cum nollet a suprema veritate desciscere, a puerorum turba, quos in honestae huius artis exercitationem docuerat adhibere stilos, his ipsis est, multiplici illato vulnere, impie necatus. Preces igitur ad Nos admote sunt ut tantum virum tachygraphis ex Italia caelestem contitueremus Patronum: quas, Ordinarii Neapolitani commendatione suffultas, libenti animo censuimus admittendas. Quocirca, audito Venerabili Fratre Nostro Clemente Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinali Micara, Episcopo Veliterno as Sacrae Rituum congregationi Pro-Praefecto, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque Aposolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum Sanctum Cassianum, Martyrem, tachygraphorum italicorum caelestem apud Deum Patronum eligimus, facimus, renuntiamus, omnibus adiectis honoribus ac privilegiis liturgicis quae coetuum Patronis rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces semper exstare ac permanere; suosque plenos atque integros affectus sortiri et obtinere; illisque ad quos spectant, seu spectare poterunt, nunc et in posterum plenissime suffragari: sicque rite iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.

Datum Romae, apud Sactum Petrum, sub anulo Piscatoris, die XXII mensis Decembris, anno MCMLII, Pontificatus Nostri quarto decimo.

De speciali mandato Sanctissimi

Pro Domini Cardinali e publicis Ecclesiae negotiis

Gildo Prugnola

Officium Regens Pontificiis Diplomatibus expediendis



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